Il pignoramento è un atto che permette di procedere in maniera forzosa sui dei beni del debitore, per coprire il credito che egli ha nei confronti del soggetto creditore.
È una tipologia di esecuzione forzata, attuabile in seguito ad una pronuncia del tribunale sia essa una sentenza o un titolo esecutivo, ed è il primo atto effettuato al fine di vincolare i beni del debitore per soddisfare il diritto del creditore.
Le procedure di recupero crediti prevedono una serie di attività ben precise, che partono delle azioni di recupero crediti stragiudiziali, le quali prevedono dei solleciti di pagamento e altri tentativi per risolvere la controversia in modo bonario.
Se le procedure di recupero crediti stragiudiziale non dovessero andare a buon fine, potrebbe rivelarsi necessario avviare un procedimento giudiziario nei confronti del debitore, recuperando il credito attraverso l’esecuzione forzata dei suoi beni.
Il pignoramento è perciò uno degli ultimi atti nelle procedure di recupero crediti e, prima di avviare le procedure legali (recupero crediti giudiziale), è comunque necessario valutare la convenienza di queste operazioni.
Come diciamo spesso negli articoli del nostro blog, la soluzione ideale sarebbe quella di risolvere la controversia affidandosi al recupero crediti stragiudiziale, trovando perciò una soluzione che possa mettere d’accordo entrambe le parti (come un piano di rientro).
Tuttavia, in certe situazioni questo non è sufficiente e diventa necessario agire giudizialmente per recuperare il credito. Le azioni giudiziarie potrebbero perciò portare ad un pignoramento dei beni del debitore, come vedremo in seguito.
In questo articolo descriveremo nel dettaglio cos’è il pignoramento, quali sono i beni del debitore che possono essere pignorati e in che modo questo atto, interviene nelle operazioni di recupero credito.
Il pignoramento è un atto giuridico con il quale è possibile procedere all’espropriazione forzata dei beni del debitore che non intende saldare il proprio debito.
Il soggetto inadempiente, ovvero il debitore, non può liberarsi dei beni pignorati, i quali dovranno essere messi all’asta e venduti per ottenere la cifra necessaria a coprire il debito. In alternativa qualora si tratti di crediti vantati dal debitore verso terzi o di liquidità presso istituti bancari, gli stessi verranno vincolati e trasferiti direttamente al creditore.
Il debitore potrà perciò continuare a disporre dei beni oggetto di pignoramento, evitando, tuttavia, di avere comportamenti che potrebbero portare alla sottrazione, distruzione o deterioramento dei beni stessi.
Se, dopo le intimazioni e i solleciti di pagamento nella fase di recupero crediti stragiudiziale, il debitore non intende ancora restituire quanto dovuto, è possibile procedere giudizialmente e avviare in ultima istanza il procedimento di esecuzione forzata.
Nel caso in cui venissero ottenute somme superiori rispetto a quelle dovute, l’eccedente verrà restituito al soggetto inadempiente, mentre se la somma è inferiore, sarà necessario procedere con ulteriori pignoramenti, qualora sia possibile.
È importante ricordare che, prima di avviare le procedure di recupero crediti giudiziale ed il successivo pignoramento dei beni, sarà necessario valutare la capienza del debitore. In caso di incapienza si correrebbe il rischio di spendere tempo e denaro senza ottenere alcun risultato.
Per valutare i beni in possesso del debitore ed effettuare un'indagine preliminare, Recupero Smart mette i propri servizi a disposizione della clientela.
Le informazioni fornite vengono utilizzate anche per valutare l’affidabilità di un’azienda, verificando che questa abbia i requisiti per diventare un partner commerciale, riducendo in questo modo il rischio di mancati pagamenti.
Alcuni esempi di documenti e informazioni contenuti nelle informazioni commerciali sono il rating, il credit score, il fido commerciale e la solvibilità.
Contengono inoltre informazioni riguardo alla situazione patrimoniale del debitore e ai beni di sua proprietà oltre a visure camerali, bilanci, visure catastali e ipocatastali.
Sfruttandole è possibile capire in anticipo se il debitore è in possesso di beni aggredibili. In caso di assenza di beni o di liquidità pignorabile, sarebbe inutile procedere giudizialmente.
Prima di procedere al pignoramento, il creditore deve essere in possesso di un titolo esecutivo, come un decreto ingiuntivo esecutivo o una sentenza del giudice, con il quale il debitore viene condannato al pagamento dell’importo dovuto.
L’articolo 2740 del codice civile stabilisce che il debitore risponde alle obbligazioni nei confronti del creditore con tutti i suoi beni, presenti e futuri. La parte creditrice è inoltre legittimata ad agire per conseguire quanto gli spetta, come stabilito dall’articolo 2910 del codice civile.
Fino ad ora abbiamo descritto le caratteristiche del pignoramento, descrivendo come questo interviene nelle procedure di recupero crediti.
Esistono però diverse forme di pignoramento, in base al bene oggetto alla procedura forzata.
Il pignoramento mobiliare riguarda tutti i beni mobili che si trovano nei luoghi in cui il debitore conduce la propria vita o il proprio lavoro, come mobili, elettrodomestici, televisioni, computer, ma anche auto e moto.
L’ufficiale giudiziarie si recherà presso la residenza o il domicilio del debitore per mettere in custodia i beni che verranno messi all’asta.
Il pignoramento di beni immobili riguarda l’abitazione o altri immobili di proprietà del debitore. I beni verranno messi a disposizione per coprire il credito, e non potranno perciò essere venduto o ceduti.
Il pignoramento può inoltre riguardare gli accessori, le pertinenze e i frutti della cosa pignorata, come indicato dall’articolo 2912 c.c.
In questo caso, l’atto di pignoramento dovrà contenere il bene che si intende espropriare e l’ingiunzione del giudice al debitore a non disporre del bene pignorato.
Il pignoramento presso terzi è una forma di espropriazione forzata che permette di pignorare i beni del debitore in possesso di soggetti terzi, oppure di crediti che il debitore vanta nei confronti di terzi.
Il pignoramento presso terzi ha come presupposto la presenza di tre parti, ovvero il creditore precedente, il debitore esecutato e il terzo pignorato, il quale è parte solo in senso processuale.
Rientrano in questa categoria di beni pignorabili i conti correnti o postali, lo stipendio, la pensione e i canoni di locazione i crediti da fatturazione, poiché essi risultano essere in possesso di soggetti terzi.
Leggi i nostri articoli sul pignoramento presso terzi e sul pignoramento del conto corrente per saperne di più.
Come abbiamo descritto nei paragrafi precedenti, esistono diverse tipologie di beni pignorabili. Ecco un elenco completo:
I beni impignorabili sono invece i seguenti:
Le procedure di recupero crediti hanno l’obiettivo di risolvere la controversia tra creditore e debitore agendo tempestivamente attraverso le azioni di recupero crediti stragiudiziale.
Avere a disposizione un consulente esperto nel campo del recupero crediti è fondamentale per condurre con successo le trattative stragiudiziali.
Questo consulente dovrà inviare dei solleciti di pagamento al debitore, cercando di trovare una soluzione che possa mettere d’accordo entrambe le parti. Se tutto questo non porta agli esiti sperati sarà necessario procedere con le procedure giudiziali, attraverso la predisposizione e la successiva emissione di un decreto ingiuntivo da parte del giudice.
L’esecuzione forzata ed il pignoramento, vengono effettuati quando il debitore non rispetta quello che viene stabilito dalla sentenza o dal titolo. Uno degli effetti principali è anche l’interruzione della prescrizione, la quale decorre a partire dalla notifica dell’atto di precetto.
Ne deriva che saranno poi inefficaci gli atti di vendita di beni mobili o immobili e la cessione di crediti effettuata successivamente al pignoramento.
Per ottenere i risultati sperati è sempre consigliato affidarsi ad un avvocato specializzato nel recupero crediti ed a consulenti esperti in materia, i quali sapranno individuare la miglior strategia da intraprendere.
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