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Come gestire i crediti nel bilancio di fine anno

24 / 11 / 2025 pulizia bilancio di fine anno Alessandro Milito

La redazione del bilancio di fine anno è un momento particolarmente delicato per qualsiasi impresa. Si tratta, infatti, del momento in cui vengono effettuate analisi e valutazioni della situazione economico finanziaria, tirando le somme sull’anno appena passato e individuando opportunità di miglioramento e pianificazione per quello successivo.

Tra le attività da svolgere, la gestione dei crediti è uno dei compiti più delicati nella redazione del bilancio di fine anno. Una corretta gestione dei crediti non riscossi, ovvero quei crediti che per qualche motivo non sono stati incassati, rappresenta non solo un obbligo a livello legale, ma anche uno strumento strategico fondamentale per una corretta gestione aziendale.

Quando un’azienda ha dei crediti insoluti a fine anno, questa deve registrare una perdita su crediti, che può avere importanti ripercussioni dal punto di vista fiscale e bilancistico. Capire come gestire correttamente le perdite su crediti, come inserirle nel bilancio e come ridurle attraverso le attività di gestione e recupero dei crediti, è fondamentale per garantire la solidità della propria azienda.

In questo articolo vedremo come i crediti aperti a fine anno incidono sul bilancio e come questo possono essere gestiti.


Perché è importante pulite il bilancio dai crediti inesigibili

A fine anno, uno dei compiti più importanti riguarda l’analisi dei crediti nel bilancio, al fine di valutare la loro effettiva esigibilità. La presenza di crediti inesigibili comporta per l’azienda oneri che concorrono a formare il reddito imponibile, mentre la loro corretta eliminazione permette di abbassare l’imposizione fiscale dell’impresa stessa.

Inoltre, una corretta pulizia del bilancio di fine anno produce effetti positivi anche sul rating aziendale presso gli istituti bancari, favorendo migliori condizioni economiche e un facile accesso alle linee di credito. Banche, società di rating e fornitori valutano con attenzione il volume dei crediti nell’attivo di bilancio, poiché questi possono essere sintomo di insolvenza dei clienti, con potenziali ripercussioni sui flussi di cassa aziendali.

Le normative di riferimento per la gestione contabile dei crediti è l’articolo 2428 del Codice Civile, che dispone che i crediti debbano essere rilevati in bilancio secondo il criterio del presumibile valore di utilizzo. In altre parole, i crediti non vengono iscritti secondo il loro valore nominale, ma per quanto ci si aspetta di incassare, tenendo conto di fattori come fatture non pagate o sconti concessi.

La procedura corretta prevede di creare un fondo svalutazione crediti, che permette di adeguare in diminuzione il valore al quale è iscritta questa voce nell’attivo, rappresentando in questo modo il valore presunto di realizzo dei crediti. Questo fondo viene sottratto dal valore lordo dei crediti.

Questo ha un duplice effetto sul bilancio, sia sul conto economico che sullo stato patrimoniale.

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, i crediti verso clienti sono iscritti nell’attivo circolante al presunto valore di realizzo, ovvero il loro valore nominale diminuito delle svalutazioni tramite il fondo svalutazione crediti. Questa rettifica rappresenta una stima prudente delle perdite potenziali e delle inesigibilità che si sono già manifestate, riducendo in questo modo l’ammontare dell’attivo e del patrimonio netto aziendale.

Sul conto economico, invece, l’accantonamento al fondo di svalutazione crediti e le eventuali perdite su crediti si riflettono direttamente nei costi della gestione caratteristica, incidendo negativamente sul risultato economico dell’esercizio. Questo porta da una riduzione del reddito lordo d’esercizio e dell’imponibile fiscale.

A livello fiscale, le svalutazioni e le perdite su crediti sono deducibili fiscalmente, anche se entro certi limiti e condizioni previste dalla normativa tributaria.


Come gestire le perdite su crediti nel bilancio di fine anno

Una perdita su crediti si verifica nel momento in cui nel momento in cui l’azienda, dopo aver tentato di recuperare la somma dovute, si trova di fronte ad una mancata riscossione del credito, il quale viene considerato inesigibile. In questo caso è necessario gestire al meglio il credito e fine anno seguendo le normative e i principi contabili di riferimento.

In particolare, è necessario effettuare una rettifica dell’attivo patrimoniale. Questo ha un impatto anche sull’utile di esercizio e sulla situazione economico finanziaria dell’impresa.

Inoltre, è possibile coprire i rischi legati alla dubbia esigibilità del credito e tutelare di conseguenza il patrimonio attraverso il fondo di svalutazione crediti, ovvero un accantonamento inserito all’interno del conto economico. Questo accantonamento deve essere inserito quando si è verificata la presenza di elementi che rendono probabile un mancato pagamento e una perdita su crediti.

Inoltre, le svalutazioni che vengono inserite nel fondo devono essere supportate da delle prove documentali, come lo storico dei pagamenti del debitore o una situazione grave da parte dell’azienda debitrice, come problemi economico-finanziari o l’avvio di procedure concorsuali.

Nel caso in cui la perdita venga effettivamente dimostrata, diventa possibile ottenere la deducibilità fiscale. Ricordiamo che le normative tributarie prevedono limiti precisi per l’accantonamento.

Questo consente di migliorare la stabilità a livello finanziario dell’impresa, distribuendo l’effetto economico negativo su più esercizi e consentendo di effettuare una buona pianificazione finanziaria. Nel caso in cui il credito dovesse essere non recuperabile, allora questo dovrà essere messo a perdita nel bilancio.


Come ridurre i crediti insoluti

La riduzione dei crediti insoluti è una priorità strategica per ogni impresa e passa soprattutto attraverso misure di prevenzione proattive.

Un primo passaggio fondamentale è quello di definire delle politiche di credito chiare e rigorose, adattando i limiti di credito al profilo di rischio e alla capacità finanziaria di ciascun cliente ed effettuando una due diligence sui nuovi clienti, effettuando un’analisi attraverso le informazioni commerciali.

In particolare, è importante valutare elementi come il rating, il credit score, le abitudini di pagamento e la presenza di situazioni di mancati pagamenti. Oltre a questo, è fondamentale implementare un monitoraggio continuo e tempestivo dei pagamenti, utilizzando sistemi automatizzati per identificare in anticipo comportamenti anomali e clienti a rischio, prima che i loro crediti diventino effettivamente inesigibili. Da questo punto di vista, un software per il monitoraggio e la gestione dei crediti come H-reminder è la soluzione ideale.

La prevenzione dei crediti inesigibili si effettua anche attraverso una comunicazione costante con il cliente, che include l’invio puntuale delle fatture, solleciti di pagamento bonari prima dell’insolvenza e la proposta di piani di rateizzazione o sconti nel caso di pagamenti anticipati.

Nel caso in cui si verifichino situazioni di ritardi nel pagamento o mancato pagamento, diventa fondamentale avviare in modo tempestivo le procedure di recupero crediti stragiudiziale. Queste procedure prevedono l’invio di solleciti al debitore, al fine di trovare una soluzione che accontenti entrambe le parti, come un piano di rientro. Agire tempestivamente nel momento in cui si verificano ritardi e mancati pagamenti è fondamentale per massimizzare le probabilità di recupero.

Affidarsi ad una società di recupero crediti è sempre la scelta migliore per gestire al meglio i crediti della propria organizzazione, concentrando le proprie risorse sul core business della propria azienda.


L’importanza delle informazioni commerciali

Uno degli strumenti più importanti per la valutazione dei clienti sono le informazioni commerciali. Si tratta di documenti estratti dal registro delle imprese e da altre fonti che consentono di valutare l’affidabilità di un cliente o di un partner commerciale. Includono informazioni come il rating, il credit score, lo storico dei pagamenti e la solvibilità di un soggetto.

Prima di avviare un rapporto commerciale è importante consultare questi documenti, valutando se conviene o meno dare fiducia ad un determinato cliente. In questo modo è possibile ridurre al minimo il rischio di insoluto e di pagamenti ritardati, ottenendo informazioni utili e prendendo decisioni in modo efficiente.

Se hai bisogno di una consulenza per la raccolta di informazioni riguardo ad un cliente o un partner commerciale contattaci e visita la pagina dedicata a informazioni commerciali e report aziende.


Come gestire i crediti nel bilancio di fine anno: conclusioni

La redazione del bilancio di fine anno è sempre un’operazione delicata per le imprese. La presenza di crediti inesigibili o ritardi nei pagamenti può avere conseguenza importanti sulla situazione economico finanziaria dell’azienda. Per questo motivo è fondamentale gestire nel modo corretto i crediti a fine anno, inserendoli nel fondo svalutazione crediti o mettendoli a perdita.

Inoltre, è importante implementare delle strategie di gestione del credito efficaci durante l’anno, in modo da ridurre al minimo la presenza di crediti inesigibili e mettendo in atto, se necessario, le procedure di recupero crediti.

Hai bisogno di supporto per la gestione dei crediti nel bilancio di fine anno? Affidati a Recupero Smart.




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