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Il recupero crediti giudiziale rappresenta una delle soluzioni a disposizione di un creditore per tutelare i propri diritti quando un debitore non onora un’obbligazione economica. L’insolvenza e i mancati pagamenti, o i pagamenti ritardati, possono mettere a forte rischio la stabilità finanziaria delle imprese.
Il recupero crediti e la gestione dei crediti sono degli strumenti fondamentali per proteggere la propria liquidità. Quando il recupero crediti stragiudiziale non porta i risultati sperati, sfruttando gli strumenti di recupero crediti giudiziale, come i decreti ingiuntivi e il pignoramento, diventa possibile trasformare un credito non pagato in un titolo esecutivo che consente di intervenire sui beni del debitore.
Nonostante il recupero crediti giudiziale richieda tempi maggiori, e necessiti di verificare la presenza di beni pignorabili, in determinate situazioni rappresenta la soluzione migliore per ottenere il proprio credito in modo efficace.
In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è il recupero crediti giudiziale e qual è la procedura da seguire per recuperare con successo i crediti insoluti.
Il recupero crediti giudiziale è una procedura che consente ad un creditore di ottenere il pagamento di una somma dovuta attraverso l’intervento dell’autorità giudiziaria. Normalmente, si decide di percorrere questa strada quando ogni tentativo di riscuotere il debito in modo bonario attraverso solleciti di pagamento (recupero crediti stragiudiziale), ha avuto esito negativo.
Per poter avviare la procedura, il creditore deve essere munito di documenti che attestino l’esistenza del credito e il mancato pagamento, come fatture, contratti o estratti conto. Questi consentono poi di rivolgersi al tribunale per avviare un procedimento che, se fondato, porta all’emissione di un titolo esecutivo, come un decreto ingiuntivo.
Questo permette di procedere con azioni coattive contro il patrimonio del debitore, come pignoramenti dei beni, del conto corrente, dello stipendio o di immobili. Si tratta, perciò, di uno strumento efficace per far valere i propri diritti in modo formale e vincolante, con il supporto della legge.
Rispetto al recupero credito stragiudiziale, le procedure giudiziali richiedono più tempo e hanno costi maggiori. Inoltre, prima di effettuare il pignoramento dei beni, è necessario verificare la presenza di beni pignorabili a carico del debitore. L’essenza di beni pignorabili, infatti, renderebbe inutili i tentativi di recupero del credito attraverso il pignoramento, portando ad uno spreco di tempo e risorse.
Per questo motivo, diventa fondamentale affidarsi a degli specialisti per effettuare queste operazioni, i quali sapranno consigliarvi le soluzioni migliori per agire in modo sicuro ed efficace.
Il recupero crediti giudiziale si articola in una serie di passaggi ben definiti, i quali mirano a tutelare il creditore e garantire il recupero delle somme dovute in modo legittimo ed efficace. Ogni fase ha una funzione specifica e richiede la produzione di una documentazione idonea e il rispetto di tempistiche e modalità procedurali.
Prima della fase giudiziale, il primo tentativo di recuperare il credito va effettuato attraverso le operazioni di recupero crediti stragiudiziale. Queste fasi prevedono l’invio di solleciti formali al debitore, come lettere di sollecito, chiamate telefoniche e, se necessario, visite al domicilio o alla residenza.
L’obiettivo è quello di trovare una soluzione che accontenti entrambe le parti, che solitamente si traduce in un piano di rientro, uno strumento con cui il debitore può restituire le somme dovute in modo rateizzato. Trovando una soluzione di questo genere, il creditore può ottenere il credito, mantenendo comunque i rapporti commerciali con il soggetto debitore.
Nel caso in cui questo non sia sufficiente, sarà necessario valutare quanto convenga passare alla fase successivo, ovvero il recupero crediti giudiziale.
Per farlo andrà effettuata un’analisi di solvibilità del debitore. Questa operazione ha lo scopo di verificare la presenza di beni aggredibili e carico del debitore (beni pignorabili) e capire se questi beni sono sufficienti per coprire il debito.
Le operazioni giudiziarie possono avere dei costi non indifferenti a carico del creditore. Un’analisi patrimoniale consente perciò di stabilire quanto sia vantaggioso avviare questa procedura. Inoltre, in questo modo è possibile pattuire con il legale gli onorari e le percentuali sul ricorso, riducendo in questo modo i costi.
Se non ci fossero beni pignorabili, avviare le procedure giudiziarie sarebbe solamente una perdita di tempo e risorse. In caso contrario, la procedura può essere avviata.
Vediamo le fasi da cui è composta.
La procedura giudiziale inizia con una messa in mora, ovvero un atto formale con cui il creditore intima al debitore di adempiere al pagamento delle somme dovute, entro un termine stabilito (solitamente 15 giorni). Questo avviso può essere inviato tramite PEC, raccomandata A/R o tramite un legale.
La messa in mora serve anche ad interrompere la prescrizione del credito, a costituire il debitore formalmente inadempiente e a preparare il terreno per l’azione legale.
Se il debitore non risponde alla messa in mora e decide comunque di non restituire le somme dovute, il creditore può presentare al tribunale un ricorso per decreto ingiuntivo. Questo è uno strumento rapido che consente di ottenere un titolo esecutivo, purché il credito sia liquido, esigibile e fondato su prova scritta (contratto e fattura non pagata dal debitore).
Entro 40 giorni dalla notifica, il debitore può presentare opposizione. In questo caso, verrà avviata una causa ordinaria allo scopo di accertare l’esistenza del credito attraverso un’attività istruttoria. Il creditore dovrà, perciò, dimostrare in modo concreto l’esistenza del credito. La durata della causa può essere particolarmente lunga. Se la sentenza finale darà ragione al creditore, il debitore sarà condannato anche a pagare le spese legali, mentre se il giudice darà ragione al debitore, il decreto ingiuntivo sarà revocato e il creditore dovrà pagare anche le spese legali della causa di opposizione.
Nel caso in cui il debitore non dovesse presentare opposizione entro 40 giorni e non dovesse restituire il proprio debito entro tale termine, il decreto diventa esecutivo e porta all’avvio delle operazioni di esecuzione forzata, ovvero il pignoramento dei beni del debitore.
Dopo che il decreto ingiuntivo è diventato esecutivo, dopo la sentenza o per mancata opposizione da parte del debitore, il creditore può procedere con l’esecuzione forzata. Questo significa agire legalmente contro i beni del debitore, con l’assistenza di un ufficiale giudiziario.
Le forme più comuni di pignoramento sono il pignoramento mobiliare (arredi, attrezzature, veicoli), il pignoramento immobiliare (case e terreni) e il pignoramento presso terzi (stipendi, conti correnti, crediti verso clienti).
I beni del debitore vengono messi all’asta e il ricavato della vendita sarà destinato a coprire il credito. Per scoprire nel dettaglio la procedura di pignoramento, leggi il nostro articolo “Pignoramento nel recupero crediti: cos'è e come funziona”.
Il recupero crediti giudiziale può avere dei costi non indifferenti, sicuramente superiori rispetto a quelli relativi alle operazioni stragiudiziali. I costi principali sono gli onorari professionali da riconoscere ai legali incaricati delle operazioni di recupero e quelli da riconoscere allo Stato.
Solitamente il legale e l’azienda cliente stabiliscono in anticipo e per iscritto gli onorari del legale. È anche possibile pattuire con il legale stesso un pagamento attraverso una percentuale sul ricorso, minimizzando così i costi iniziali.
I costi statali, invece, sono quelli relativi al contributo unificato, alle spese di notifica e all’imposta di registrazione (per i crediti superiori a € 1.033,00). I costi totali variano in base all’importo del credito da recuperare e alle attività che sarà necessario svolgere.
Il recupero crediti giudiziale è uno strumento essenziale quando i tentativi stragiudiziali non portano ai risultati sperati. Sebbene comporti costi e tempi superiori rispetto al recupero crediti stragiudiziale, questa rappresenta spesso l’unica strada per far valere i propri diritti e ottenere le somme dovute.
Affidarsi a degli esperti del settore è fondamentale per massimizzare le possibilità di recupero e verificare l’effettiva esistenza di beni pignorabili. Se hai bisogno di una consulenza per le operazioni di recupero crediti giudiziale, affidati a Recupero Smart. In base al tuo caso specifico, svilupperemo una strategia su misura.
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