Al giorno d’oggi è estremamente importante avere informazioni precise e aggiornate sul titolare effettivo, fondamentali per poter gestire ed individuare potenziali operazioni di riciclaggio o finanziamento al terrorismo, svolte dietro una struttura societaria.
Partiamo dalla definizione di Titolare effettivo. Per la normativa antiriciclaggio 2019, il titolare effettivo è “la persona fisica per conto della quale è realizzata un’operazione e, nel caso di entità giuridica, le persone fisiche che possiedono o controllano tale entità che ne risultano beneficiari”.
Nel Dlgs. n. 231-2007 dà particolare importanza al titolare effettivo, così come richiesto dalla normativa della comunitaria. Ad oggi questo soggetto è richiesto come necessario e sempre presente.
Nel caso di un’entità giuridica si tratta, per l’appunto, di quella persona fisica – o le persone – che, possedendo suddetta entità, ne risulta beneficiaria.
Non individuare queste persone può essere un indicatore di rischio secondo quanto previsto dalla normativa antiriciclaggio, in quanto per le entità giuridiche il titolare effettivo dovrebbe poter essere individuato.
La necessità di stringere le maglie su questa figura nasce dal fatto di limitare il rischio di infiltrazioni criminali nella compagine societaria.
La situazione economica e pandemica, la mancanza di liquidità hanno reso le imprese più vulnerabili al rischio di infiltrazioni criminali: nel primo semestre 2021 risultano in aumento le segnalazioni di operazioni sospette (+32,5%) ricevute dalla Uif (Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia).
Anche gli istituti bancari hanno posto particolare attenzione a questa figura in ottica di antiriciclaggio, concretandosi sulle complesse strutture societarie, che rappresentano spesso un escamotage per nascondere identità e attività sospette.
In materia di antiriciclaggio il titolare effettivo è sempre stato una figura centrale. Inoltre, il suo ruolo è stato ulteriormente rafforzato dal nuovo testo del D.Lgs. n. 231-2007 e dal D.Lgs. n.125 del 2019.
Le norme antiriciclaggio vengono sviluppate con l’obiettivo di impedire l’ingresso di risorse derivanti da attività criminali nel sistema economico. Attraverso l’individuazione di proventi derivanti da reali, diventa possibile reprimere le attività illecite.
L’antiriciclaggio diventa inoltre uno strumento fondamentale per la lotta contro il finanziamento del terrorismo, grazie alla sua capacità di individuare e ricostruire condotte illecite.
Per quanto riguarda il titolare effettivo, questo gioca un ruolo fondamentale, ruolo che è stato ulteriormente rafforzato dal D.Lgs 125/2019.
Prendendo come riferimento la Direttiva UE 2018/843, è stato modificato il precedente impianto legislativo, in modo da facilitare ulteriormente il tracciamento dei flussi finanziari in ottica di contrasto contro il riciclaggio di denaro di illecita provenienza.
Le principali novità riguardano:
Inoltre, sono presenti anche alcune novità in relazione alle persone politicamente esposte. Gli stati membri dovranno infatti pubblicare un elenco, da aggiornare costantemente, in cui vengono indicate le funzioni da considerare per l’individuazione dei soggetti appartenenti alla categoria delle persone politicamente esposte.
Sono tre i criteri per individuare il titolare effettivo che si applicano a cascata: se il primo criterio non dà risultati si passa al secondo e poi al terzo.
Il primo criterio è il criterio dell’assetto proprietario. In pratica, vengono individuati i titolari effettivi quando una o più persone detengono una partecipazione superiore al 25% del capitale societario.
Nel caso in cui questa percentuale di partecipazione societaria sia controllata da un’altra entità giuridica non fisica, sarà necessario risalire la catena proprietaria fino a quando si riesce ad individuare il titolare effettivo.
Il secondo criterio per l’individuazione di questa figura è il criterio del controllo. Chi è la persona, o il gruppo di persone, che tramite il possesso della maggioranza dei voti o vincoli contrattuali esercita maggiore influenza all’interno degli shareholders?
Questo criterio è fondamentale quando non si riesce a risalire al titolare effettivo attraverso il metodo descritto in precedenza, ovvero l’analisi dell’assetto proprietario.
Il terzo ed ultimo metodo è quello del criterio residuale e rappresenta novità più rilevante introdotta nell’ultimo aggiornamento amministrativo. Questo criterio stabilisce che, nel caso in cui non siano stati individuati i titolari effettivi utilizzando i primi due metodi, quest’ultimo vada individuato nella figura che esercita poteri di amministrazione o direzione della società.
La procedura da seguire prevede che i dati vengano forniti direttamente dai clienti e comunque verificati. In caso contrario i professionisti possono accedere a registri, elenchi e/o documenti pubblici.
In questa fase il supporto di una società di informazioni commerciali può essere molto utile a reperire i dati della società e dei soci e per capire l’andamento della società stessa.
All’atto pratico, se la prestazione professionale viene richiesta da una persona fisica (ditta individuale), è proprio a quest’ultima che viene riconosciuto il ruolo di titolare effettivo per un tema di antiriciclaggio. Questo perché i casi di ditte individuali amministrate da terzi sono molto rari.
Se la richiesta viene invece fatta da una società, di norma si ricorre ad una dichiarazione rilasciata dall’amministratore delegato il quale, sotto la propria responsabilità, individua il titolare effettivo. Il dato va comunque verificato.
Un altro aspetto interessante da approfondire è capire chi ha l’obbligo di verificare il titolare effettivo?
La riforma del 2017 ha creato il c.d. “Registro dei titolari effettivi” che rappresenta un bacino di informazioni al quale il soggetto obbligato agli adempimenti antiriciclaggio (ma non solo) può attingere per l’espletamento dei propri obblighi di adeguata verifica.
Esistono alcuni soggetti che sono obbligati ad identificare il titolare effettivo se il loro cliente è un’azienda. Questi soggetti sono: banche e società finanziarie, assicurazioni, commercialisti, notai, avvocati, associazioni di categoria, patronati, CAF e altri soggetti obbligati.
A questi sono stati successivamente aggiunti i prestatori di servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali, i prestatori di servizi di portafoglio digitale e i commercianti e intermediari del mondo dell’arte.
Per queste società è perciò necessario individuare il titolare effettivo e il cliente e sono obbligate a comprendere la struttura di proprietà e di controllo.
Dopo aver completato queste operazioni sarà possibile fornire il servizio o la prestazione. In caso contrario i soggetti andranno in contro ad una sanzione amministrativa e, in certi casi, anche ad un procedimento legale.
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